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  Pierre Bourdieu

 
   

sociologue énervant

 
   

 

Décès de Pierre Bourdieu :(
 

 
   

 


Pierre Bourdieu

 Bourdieu, gladiatore
 contro la miseria globale.



PIERO MARTINETTI, La Stampa, 25 GENNAIO 2002.

 


 

MORTO IL MAESTRO FRANCESE DELLE SCIENZE SOCIALI: DALL´ALGERIA, AL `68 ALLO STRAPOTERE DELLA TV.

Scienziato e militante, Pierre Bourdieu diceva che "non c'è vera democrazia senza un vero contropotere critico: questo è il compito degli intellettuali". E quella è stata la sua vita conclusa l'altra notte in un letto dell'ospedale Saint Antoine di Parigi. Da tempo era malato di cancro. Aveva 71 anni ed è stato forse l'ultimo intellettuale "alla francese" che sentiva come un dovere intervenire nel dibattito culturale-politico, impegnarsi in prima persona, suscitare feroci polemiche senza aver paura di scontrarsi con i poteri. Come Zola o come Sartre. La "gauche plurielle", che sta viaggiando in ordine sparso verso le elezioni di primavera e che Bourdieu aveva spesso criticato, s'è ieri riunita nel salutare lo scomodo sociologo. "Rispetto ed emozione" dai comunisti, dall'agitatore antimondialista José Bové, dai verdi, dagli antiglobal di Attac, dal rodomonte "repubblicano" Chevénement che si appresta a sfidare destra e sinistra nella corsa all'Eliseo. E naturalmente dal primo ministro Lionel Jospin che ha salutato l'intellettuale colto che "ha saputo passare dall'analisi all'impegno sociale e politico". Bourdieu spiegava così questo suo passaggio: "Per la logica del mio lavoro mi sono trovato a oltrepassare il limite che mi ero dato nel nome di un'idea di obbiettività che mi era infine apparsa come una forma di censura". Credeva nella libertà dell'uomo. Ultimamente sosteneva l'idea di un "movimento sociale europeo", era contro la globalizzazione intesa come la sottomissione della società alle leggi del commercio, al "regno del commerciale" che è sempre il contrario di ciò che si intende universalmente per cultura. Era per la difesa delle culture nazionali. Denunciava il pericolo della miscela avvelenata tra potere politico e proprietà dei grandi gruppi di comunicazione: "Questo potere simbolico che nella maggior parte delle società è stato separato dal potere politico o economico, è oggi riunito nelle mani delle stesse persone che tengono il controllo dei grandi gruppi della comunicazione vale a dire l'insieme degli strumenti di produzione e diffusione dei beni culturali". Il potere della televisione è stato uno dei suoi bersagli negli ultimi anni. Nato a Denguin, nei Bassi Pirenei, ha studiato a Pau e poi a Parigi, al liceo Louis-le-Grand e all'Ecole Normale Supérieure. Tra il 1955 e il 1958 ha fatto il servizio militare in Algeria e là è rimasto, come assistente, all'università di Algeri. I suoi primi lavori sono dedicati alla società algerina: Sociologie de l'Algérie e Déracinement, "Sradicamento", nel 1964. Bourdieu diventa però famoso pubblicando le sue ricerche sugli studenti e il sistema scolastico francese (Les Héritiers, gli eredi, nel 1964 e La Reproduction, nel 1970). Si può dire che anticipò i temi anti-accademici del '68. In seguito saggi e ricerche sono state indirizzate su cultura, arte, letteratura, politica, mezzi di comunicazione, la funzione pubblica, il dominio maschile, la povertà, l´antropologia (in Italia, a fine anno, l´editore Raffaello Cortrina proporrà Teoria della pratica, un "classico", appena ristampato in Francia da Seuil). Nel 1993 esce dall'editore Seuil La misère du monde, mille pagine sulla "frattura sociale" che diventano best seller. "Il mio libro - spiega Bourdieu - è uno sforzo per ritrovare lo spessore della realtà sociale e far emergere il doloro che vi nasconde". La "misère" invita gli uomini politici ad uscire dalla meschinità di visioni sofistiche e ristrette, denuncia la crescita del razzismo, scuote destra e sinistra cui rimprovera di aver ceduto tutto al culto dell'impresa privata e del profitto di pochi. Nella sua idea della "gauche de gauche" c'era soprattutto il rifiuto di ogni compromesso e molti di coloro che ieri lo piangevano erano stati i suoi bersagli. Ma succede quasi sempre così.
    

 

Pierre Bourdieu

       
 

   
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