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on Pierre
Bourdieu muore uno dei grandi mandarini della sociologia francese.
Lui era il grande patron, attorno alla sua idea di scienze sociologiche
fece terra pulita; aveva in mano l'insieme della sociologia istituzionale
in Francia. A fronte, gli va sicuramente riconosciuta una vastità
di interessi così ampia che lo consacra come una delle figure
più complete di sociologo. Non solo perché durante il
periodo d'insegnamento al Collége de France ha dato
un importante contributo allo svecchiamento dell'istituzione
(basti pensare che avrebbe voluto Jean-Luc Godard al Collège),
ma anche per il suo lavoro alla rivista Actes de la recherche en
sciences sociales, sulle cui pagine hanno scritto
gli intellettuali più importanti. Va detto, inoltre, che
nell'ultimo periodo della sua vita, alcune delle sue teorie, alcune
sue nozioni, hanno giocato un ruolo molto significativo non soltanto
nella sociologia francese. Penso al concetto di habitus, che
si è introdotto nella grande sociologia anglosassone e ne è
diventato un concetto molto importante. Pierre Bourdieu era un intellettuale
curioso, si è interessato di una varietà sconfinata
di temi e luoghi: dal museo alla fotografia, dalla storia del gusto
alla televisione, dagli studenti ai professori universitari.
Le sue analisi originali sulla fotografia, il suo l'amore per l'arte,
la sociologia del gusto, l'analisi della forza del linguaggio hanno
lasciato il segno. E importante è stato Gli eredi, lo
studio sugli studenti che diventò una bibbia del '68, il periodo
durante il quale si parlava di «miseria studentesca»,
concetto che veniva per l'appunto da Bourdieu.
Se dovessimo sintetizzare i campi e i luoghi per i quali merita di
essere ricordato, penserei sicuramente alle sue idee di conflitto,
di campo intellettuale, che risentono di una formazione di teoria
dell'ideologia di origine marxista. Da queste radici, forse, derivava
anche la densità del suo stile. La sua era una prospettiva
di pura sociologia e questa sua idea di campo di conflitto culturale
- vedere cioè il gusto e la cultura come luogo di conflitti
- era nettamente post-marxista.
La morte di Pierre Bourdieu forse riaprirà una discussione
ad ampio raggio sulla sua figura. Sicuramente riaprirà in Francia
il campo della ricerca della sociologia che lui inquadrò in
una maniera nettissima nell'idea tradizionale di sociologia come scienza
che accetta tutti gli eventi sociali per provare una teoria. Esiste
invece in Francia una sociologia altrettanto importante che invece
considera gli eventi come sfida alla teoria (da Morin a Baudrillard).
La luce di Bourdieu aveva un po' offuscato alcuni tra gli apporti
più originali della sociologia francese. Come quello di Latour,
per esempio, alla cui valutazione Bourdieu ha dedicato il suo ultimo
libro.
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